Bonus ristrutturazione 2020

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Guida alla detrazione più amata dagli italiani

In tutto il caos che è seguito all’annuncio e alla definizione del Superbonus 110% contenuto nel decreto rilancio, si è un po’ perso di vista il patrimonio di detrazioni fiscali legate al mondo della casa a disposizione degli italiani. Tra i più amati e sfruttati, impossibile non citare il Bonus Ristrutturazione 2020, l’agevolazione strutturata per migliorare la qualità media del costruito, dando al contempo nuovo slancio al settore edile.

 Questa detrazione si rivolge a tutti i contribuenti assoggettati all’Irpef che, entro il 31 dicembre 2020, eseguiranno interventi di recupero, ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo su una singola unità immobiliare o sulle parti comuni di un condominio. Il Bonus dà diritto a detrarre il 50% delle spese sostenute, fino ad un tetto massimo agevolabile di 96.000 euro, che verranno rese in 10 rate annue di ugual valore ciascuna. Il soggetto beneficiante, è importante specificarlo, potrà detrarre solo quota entro i limiti dell’Irpef dovuta per l’anno in questione: l’eccedenza, infatti, verrà persa.

I soggetti beneficiari.

A poter beneficiare del Bonus ristrutturazioni al 50%, oltre ai singoli proprietari e ai condòmini per le parti comuni dell’edificio, possono usufruire dell’agevolazione anche:

•        Nudi proprietari, locatari in affitto, comodatari e comunque i titolari di un diritto reale di godimento, come: usufrutto, uso, abitazione o superficie;

•        Soci di cooperative divise e indivise;

•        Imprenditori individuali e soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir;

•        Familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile;

•        Il promissario acquirente, ma solo nel caso in un abbia già il possesso dell’immobile, esegue interventi a proprio carico e il compromesso di vendita è già stato registrato;

•        Infine, chi esegue lavori in proprio, ma solo per le spese di acquisto dei materiali utilizzati.

Gli interventi agevolabili.

I lavori che rientrano nella normativa del Bonus ristrutturazione 2020 sono quelli di:

1)      Manutenzione ordinaria;

2)      Manutenzione straordinaria;

3)      Restauro e risanamento conservativo;

4)      Ristrutturazione edilizia.

Attenzione alla distinzione tra manutenzione ordinaria e straordinaria: se, infatti, sulle parti comuni degli edifici condominiali, rientrano anche gli interventi della prima categoria, ossia i punti da 1 a 4; sulle singole unità immobiliari le spese di “manutenzione ordinaria” non sono agevolabili, sono infatti detraibili solo quelle per i punti da 2 a 4. Nella tabella seguente abbiamo riassunto in modo schematico (e non esaustivo) quali tipologie di lavori rientrano in una categoria, piuttosto che in un’altra.

Rientrano inoltre nella casistica del Bonus ristrutturazione al 50%, anche gli interventi di:

•        Ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati da calamità e adozione di misure antisismiche;

•        Acquisto e costruzione di box e posti auto

•        Eliminazione delle barriere architettoniche e messa in sicurezza contro gli infortuni domestici;

•        Prevenzione degli illeciti;

•        Cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico;

•        Acquisto e installazione di impianti fotovoltaici e bonifica dell’amianto;

Tra le spese detraibili, infine, rientrano anche quelle per:

•        La progettazione degli interventi;

•        Le prestazioni professionali e l’acquisto dei materiali utilizzati;

•        La messa in regola degli edifici sugli impianti elettrici e a metano;

•        Perizie, sopralluoghi, relazioni di conformità;

•        Iva, imposte di bollo, rilascio di autorizzazioni e oneri di urbanizzazione.

Come fruire della detrazione.

Dal punto di vista degli adempimenti fiscali, per poter beneficiare del Bonus ristrutturazione 2020 è necessario che i pagamenti siano effettuati esclusivamente con bonifico bancario o postale. I quali dovranno riportare:

1.      La causale del versamento, con riferimento all’articolo 16-bis del Dpr 917/1986;

2.      Il codice fiscale del beneficiario;

3.      Il codice fiscale o la partita Iva di chi riceve il pagamento. In caso di più beneficiari, invece, il bonifico deve riportare il codice fiscale di tutte le persone interessate.

4.      Per gli interventi realizzati sulle parti comuni degli edifici condominiali, è necessario indicare il codice fiscale del condominio e quello dell’amministratore o del condomino che effettua il pagamento.

Il beneficiario delle agevolazioni, infine, per poter godere delle detrazioni Irpef, deve trasmettere online le informazioni sugli interventi effettuati attraverso il sito web dedicato di ENEA ed entro e non oltre 90 giorni dalla data di fine lavori.

Cessione del credito e sconto in fattura.

Specifichiamolo fin da subito, il Bonus ristrutturazione, che nella sostanza non è stato toccato dalle modifiche per effetto dell’introduzione del Superbonus 110%, godrà però di una novità importante. Infatti, come per le altre detrazioni fiscali, il contribuente potrà optare, oltre che per la cessione del credito, anche per il cosiddetto “sconto in fattura”. Vediamo dunque le tre modalità di fruizione del Bonus ristrutturazione a disposizione del beneficiario:

1.      Si opta per usufruire normalmente della detrazione Irpef, in 10 quote annue di ugual valore ciascuna;

2.      Tramite la cessione del credito d’imposta, si procede proprio a cedere il credito corrispondente alla detrazione, ai fornitori dei beni e dei servizi oppure a banche, ad intermediari finanziari o ad altri soggetti, comprese altre persone fisiche;

3.      Infine, ed ecco la novità 2020, il contribuente può decidere per beneficiare di un contributo diretto, sotto forma di sconto in fattura, fino ad un importo massimo pari al corrispettivo dovuto. Tale sconto viene anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi. Egli, a sua volta, potrà recuperarlo sotto forma di credito d’imposta cedibile ad altri soggetti, banche o altri intermediari finanziari.

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